1. Il che rafforzativo puoi tralasciarlo; gli esempi diverrebbero: allora sì, potrò lavorare in pace!; e sì, l’avevo avvertito! ... stavano quasi per cacciarmi in corpo una assai poco salutare pallottola – e sì, io appartengo al loro partito; tu sì, sei bravo! Tuttavia, come hai già notato, il costrutto è di uso assai frequente.
2. Naturalmente puoi usare anche altri rafforzativi, come certo, davvero, proprio... (questa è certo/davvero/proprio una bella sorpresa!), con qualche cautela, perché non sempre la sostituzione è possibile (e certo/davvero l’avevo avvertito; ma non: e proprio l’avevo avvertito).
3. proprio, oltre che aggettivo (l’ha ottenuto con il proprio lavoro) ha anche valore di avverbio rafforzativo (= esattamente,precisamente); in tal caso, come tutti gli avverbi, è invariabile: l'abbiamo comprato con i nostri propri (agg.) risparmi; l'abbiamo comprato proprio (avv.) con i nostri risparmi;
* L’accentazione grave di sì dipende dalla regola, oggi prevalente, di accentare sempre con il grave le vocali che, come a, u ed i appunto, non distinguono tra suono grave ed acuto; secondo questa regola il nostro sistema è dunque: à, ì, ù, é (perché), è (tè), ó (il móndo), ò (il pòrto): o finale è sempre aperta, e quindi grave: cantò, portò, suonò...
Grazie per gli auguri, ricambiati.