Esempi/ definizioni con fonti | L'obiettivo dovrebbe essere quello di "fare centro" al primo tentativo.
Finché riesco ancora a fare centro, andrò a testa alta.
Devo fare centro, altrimenti vinci tu.
Pubblicità cèntro Vocabolario on line
Condividi cèntro s. m. [dal lat. centrum, e questo dal gr. κέντρον «aculeo; punta di compasso; centro»]. – 1. In geometria, c. di una circonferenza, il punto equidistante da ogni punto della circonferenza; analogam., c. di una sfera. Più in generale, c. di una figura piana o di un solido, il punto (se esiste) rispetto al quale la figura o il solido sono simmetrici. Con ulteriore specificazione, il termine si usa per indicare punti che godono di particolari proprietà, derivanti più o meno direttamente da simmetrie, in qualche modo analoghe a quelle del centro di certe figure geometriche elementari. 2. estens. a. Il mezzo, la parte più interna di una superficie, di un luogo, di uno spazio qualsiasi: c. della Terra, il centro della sfera o, meglio, dell’ellissoide cui la Terra può essere assimilata e, più genericam., la parte più profonda, le «viscere» della Terra; il c. di una regione; il c. della tavola (con altro senso, c. da tavola, v. centrino). In araldica, il punto di mezzo dello scudo, detto anche cuore o abisso. Di un esercito, la schiera di mezzo, il grosso. Di una città, la parte centrale e di maggior vita (opposta a periferia): il c. della città, e più spesso assol. centro, soprattutto in determinate frasi: andare, recarsi al c.; le vie, i negozî del c.; l’autobus che collega il c. con la periferia; anche senza articolo: andare in c., passeggiare in c., e sim. In partic., c. storico, la parte più antica di un insediamento urbano, in genere la più ricca di testimonianze storiche; in urbanistica, c. direzionale, parte della città o del quartiere destinata a contenere gli edifici in cui si svolgono le principali attività pubbliche e private riguardanti la direzione dei complessi industriali, commerciali e amministrativi facenti capo alla città medesima. b. Usi fig.: il c. di un discorso, la parte di mezzo o la più importante; il c. poetico di un componimento, la parte in cui l’ispirazione poetica ha trovato più perfetta e compiuta espressione; il c. dei proprî pensieri, l’oggetto fisso, costante, a cui essi sono rivolti, o anche il fine a cui sono diretti gli affetti, le aspirazioni; analogam., il c. dei proprî interessi, e sim.; con significato partic., in pedagogia, c. d’interesse (v. interesse). c. Locuzioni: fare centro, colpire in pieno un bersaglio; anche fig., hai fatto c., hai indovinato, hai colto nel segno; essere, trovarsi nel suo c., essere in luogo dove ci si sente perfettamente a proprio agio; fig., trovare piena soddisfazione in qualche cosa: quando si tratta di far pettegolezzi, lui è nel suo centro.
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